Come scrivere la sinossi di un romanzo: consigli pratici

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Una delle tematiche più difficili e controverse dell’intero mondo editoriale riguarda la sinossi. Dunque, come scrivere la sinossi di un romanzo? Qual è il modo corretto per comporre una sinossi efficace e adeguata al romanzo che hai scritto? In questo articolo NON parleremo di sinossi di saggi o poesie, ma solo e soltanto di sinossi di testi di narrativa, in primis di romanzi. Vedremo nello specifico quali sono gli errori più comuni e come evitarli, ottenendo sugli altri aspiranti scrittori un prezioso vantaggio competitivo, quando dovrai presentare alle case editrici o alle agenzie letterarie il tuo manoscritto.

come scrivere la sinossi di un romanzo

Come scrivere la sinossi di un romanzo

La guida di oggi è tutta focalizzata su questo particolare elemento tecnico, la sinossi appunto, che è sempre più importante per distinguere a colpo d’occhio un romanzo scritto male da uno – almeno in apparenza – ben scritto.

Secondo alcuni la sinossi è il risultato di un complotto creato dagli editori più pigri, che non vogliono leggere tutti i romanzi che arrivano in valutazione. Come la penso io? Che una cosa è certa, che queste persone, i complottisti di turno, aspiranti scrittori o scrittrici che siano, non sanno assolutamente come funziona OGGI il mondo editoriale.

Perché non siamo più nell’epoca in cui i romanzi in valutazione erano dieci o cinquanta. Posso assicurarti, perché ormai faccio questo lavoro da oltre dieci anni, che i romanzi in valutazioni sono centinaia. Pensa che noi, dell’agenzia Editor Romanzi, abbiamo addirittura dovuto istituire una lista di attesa, perché non sempre c’è la possibilità di servire subito tutti (con subito intendo nell’arco di 3-4 mesi). 

Pensa a realtà molto grandi come Mondadori o Feltrinelli che carico di lavoro hanno. Parliamo di anche sette ottomila proposte di lettura.

Quindi la sinossi a cosa serve in tutto questo?

E come si scrive la sinossi di un romanzo? Anzi, del tuo romanzo? Lo vediamo tra poco.

Lo so, lo so… la sinossi è davvero complessa da scrivere per alcuni aspiranti romanzieri.

Alcuni sono bravissimi a comunicare la propria storia, sviluppano uno stile adeguato, hanno scritto una storia originale, pregna di significato e gradevole da leggere. Poi, al momento di impacchettare questa storia, di presentarla a un pubblico di possibili futuri lettori (in caso di auto-pubblicazione) o a un pubblico di esperti del settore per essere selezionati per una pubblicazione in casa editrice, tutte le abilità di composizione narrativa svaniscono come bolle di sapone, dando vita a sinossi imbarazzanti, petulanti, arzigogolate, lunghe e noiose.

In questo articolo cercherò di spiegarti cosa non è una sinossi, e cercherò di spiegarti come ragionare per scriverne una efficace a seconda della direzione che intendi far prendere al romanzo che hai scritto.

Se è la prima volta che capiti nel mio blog, io mi chiamo Stefania Crepaldi e lavoro come editor di romanzi freelance. Sono a capo di un team di junior editor nella mia agenzia editoriale Editor Romanzi. Ho lavorato con autori che hanno pubblicato con le più prestigiose case editrici italiane (come Bollati Boringhieri, Fanucci, Giunti, Mondadori, Sperling&Kupfer…) e che hanno raggiunto importanti traguardi con il self publishing (in Italia e negli USA). Inoltre, nel 2020 mettendo in campo – in prima persona – le mie competenze in materia di progettazione narrativa ho vinto il prestigioso Torneo letterario IoScrittore. Trovi alcuni dei romanzi a cui ho lavorato (quelli degli autori che mi hanno dato il permesso di rendere pubblica la cosa) in questa pagina.

La sinossi: una definizione

Sinossi è una parola di origine greca (Synopsis) e significa letteralmente “avere uno sguardo d’insieme”. In breve è una specie di panoramica del romanzo che hai scritto, un compendio, un riassunto dell’intera opera.

Non è un caso che nella definizione stessa vi siano due delle più necessarie caratteristiche della sinossi: la brevità e la completezza.

So che è assolutamente difficile da ottenere come risultato finale, un tot di battute brevi che vadano a condensare un’intera opera di (magari) 350 cartelle. Eppure, è proprio questo esercizio a far comprendere se hai o meno le idee chiare sul tuo romanzo, sul pubblico che lo potrebbe apprezzare, sulla struttura scelta, sulle tematiche affrontate e sul motore dell’intera storia. Sulla progettazione narrativa del romanzo.

Per proporsi a una casa editrice è indispensabile essere in grado di scrivere una sinossi efficace, in grado di far risaltare i punti di forza della storia che hai scritto.

Vediamo ora come imparare a ragionare per tentare di scrivere una sinossi che non vada a sabotare il prodotto di narrativa.

La sinossi: 3 errori

Anche la nostra agenzia editoriale, Editor Romanzi, quando scatta l’ora delle valutazioni tecniche gratuite, richiede agli aspiranti romanzieri una sinossi del romanzo per poter effettuare una preselezione dato l’elevato numero di candidature.

Io stessa scelgo i fortunati leggendo le sinossi. Ne ho lette migliaia in questi anni di lavoro come editor di romanzi, per cui affrontiamo per un momento i tre errori più frequenti in cui mi imbatto.

#1 La sinossi verbosa

Con questa accezione lo scrittore di romanzi alle prime armi non scrive una sinossi, ma una specie di verbale di assemblea condominiale di una precisione quasi stucchevole.

La sinossi verbosa è quella che lo scrittore butta giù inserendo ogni minimo snodo di trama, dettaglio del personaggio, orario in cui viene presa una decisione.

La sinossi verbosa non descrive il romanzo, né lo rappresenta come uno sguardo d’insieme, ma lo demolisce raccontandolo dall’inizio alla fine, spesso corredando anche il tutto con spiegazioni e giustificazione di determinati snodi narrativi o delle azioni dei personaggi.

La sinossi verbosa è quasi più lunga del romanzo, ed è scritta con uno stile pomposo e gonfiato da annoiare a morte il lettore dopo appena cinque righe.

#2 La sinossi curiosona

Ribattezzata in modo ironico da me, la sinossi curiosona non è quella che si distingue per l’eccessiva lunghezza o per i dettagli minuziosi e fin troppo prolissi.

La sinossi curiosona è quella che, corta o lunga che sia, non dà una sola informazione utile alla persona che la legge, che non comprende se quel romanzo potrebbe avere un tocco di originalità in caso di valutatore testi; oppure interessargli in quanto lettore, quindi una sinossi che faccia capire a chi legge se quel tipo di romanzo fa o meno al caso suo.

La sinossi curiosona dice e non dice, afferma tutto e il contrario di tutto, nella remota e quanto mai improbabile strategia dello scrittore di essere selezionato perché ha acceso la curiosità dell’utente con i rari (e confusi) accenni che fa della storia.

#3 La sinossi confusa

Nell’ultima tipologia che ho scelto di trattare – me se ne potrebbero scrivere almeno cento – abbiamo la sinossi confusa, scritta a posteriori da uno scrittore che ha scritto anche un romanzo confuso.

Di solito accade questo: lo scrittore termina il romanzo scritto di getto in un tempo molto dilatato di stesura e poi si rende conto di dover scrivere una sinossi per la presentazione alla casa editrice.

Cerca in rete consigli e capisce che è una specie di riassunto della storia. Ma in che modo? E da dove deve partire? Così, visto che il romanzo è stato scritto di getto, riparte dall’inizio, lo legge e cerca di capire cosa mettere e cosa no. Deve svelare qualcosa di più della trama? Quel personaggio ha senso inserirlo nella sinossi? Ha una vera importanza oppure no?

Così di solito la sinossi confusa non dà nessun dettaglio di reale utilità perché chi scrive non sa identificare gli elementi narrativi davvero trainanti, davvero importanti, per racchiudere in poche battute l’anima stessa del suo romanzo.

Come si scrive la sinossi

Proseguiamo la nostra guida pratica su come scrivere la sinossi di un romanzo.

Nonostante io abbia dedicato altri articoli del blog, interi webinar in LabScrittore Suite alla questione, e abbia girato video pratici dove mostro come scrivere in modo pratico una sinossi, mi rendo conto che la questione è ancora la più dibattuta e spinosa del secolo per gli aspiranti romanzieri.

Ecco, dunque, qualche consiglio pratico per scrivere una sinossi rivolta agli addetti ai lavori, quindi tutte quelle figure professionali preposte che selezionano romanzi per una eventuale pubblicazione.

Sottolineo: sinossi per gli addetti ai lavori, non per incuriosire un futuro lettore in una libreria (virtuale e non).

Cerca di essere breve: se non sai sintetizzare l’idea che sta alla base della tua storia in 600-1000 battute, forse manca chiarezza nell’intero impianto narrativo.

Presenta il romanzo facendo attenzione a definire: chi è il protagonista? cosa deve fare per raggiungere la sua meta finale, in che modo evolverà? A quale genere appartiene il romanzo? Ci sono delle note tecniche interessanti da comunicare, per esempio l’uso di un ritornello o della seconda persona singolare come narratore di secondo grado? Hai scelto di declinare un tema in un modo diverso dal solito? Il tuo romanzo verte attorno a un argomento preciso?

Queste sono le informazioni necessarie per dare un quadro generale e quanto più completo possibile della storia, dei suoi punti di forza a livello commerciale e delle note di originalità che la compongono.

Altra casistica, invece, riguarda la sinossi scritta per presentare il romanzo al pubblico, che spesso è una vera e propria operazione di marketing, e che viene pensata e redatta proprio dall’ufficio marketing di una casa editrice, di concerto con i redattori, per attirare il target di lettori più in linea possibile con i temi e il genere del romanzo.

Ma quindi, come scrivere la sinossi di un romanzo? Possiamo fare qualche esempio pratico? Certo che sì!

Per spiegare meglio i concetti espressi fino a ora, ho deciso di farti vedere due esempi di sinossi differenti prendendo spunto da un grande classico, Papà Gambalunga, che ho riletto da poco.

Esempio di sinossi per romanzo

Ecco la sinossi che trovi sugli store online, destinata al grande pubblico:
“Judy sogna, ma sa che difficilmente i suoi desideri si avvereranno. Un giorno però all’orfanotrofio arriva un benefattore che, colpito dal suo talento nella scrittura, decide di aiutarla in cambio di una lettera al mese. Dell’uomo Judy ricorda solo la lunga ombra, e per questo inizia a chiamarlo “Papa Gambalunga”. A lui manda l’ironico resoconto delle sue giornate, senza mai riuscire a strappargli un incontro: chi si nasconde dietro il misterioso John Smith?” [464 battute]

Ed ecco un esempio di sinossi tecnica dello stesso prodotto pensata per un addetto ai lavori.
Papà Gambalunga è un romanzo epistolare. Narra le vicende di Jerusha Abbott, giovane orfana che ottiene, grazie al suo talento spiccato per la scrittura e a una buona dose di ironia, una possibilità di studiare da un Grande Benefattore. L’unica clausola imposta dall’uomo è quella di avere una lettera ufficiale come resoconto della vita di Jerusha, una volta al mese. “Papà Gambalunga” è composto da un primo capitolo in cui viene mostrato al lettore, alla terza persona, una scena di come Judy scopre di poter andare al college e avere un futuro, capitolo che viene seguito dalle lettere che la protagonista invia al benefattore nell’arco di quattro anni, corredate da illustrazioni. Lo scopo del romanzo è sollevare il tema dell’emancipazione femminile, di mostrare la formazione e la crescita di una giovane senza nessuno al mondo e il suo fiorire grazie a un incontro casuale, in grado di modificare per sempre il corso della sua vita.” [942 battute]

Siamo giunti al termine di questa guida su come scrivere la sinossi di un romanzo. Spero di esserti stata utile e di averti fornito importanti e puntuali consigli pratici. Che sia una sinossi per un libro fantasy, la sinossi per un giallo o un romance, ricordati di scindere in maniera netta le due scritture.

La sinossi pensata per il grande pubblico non è la sinossi che dovrai pensare nel modo più tecnico e preciso possibile per dare al tuo romanzo la possibilità di essere selezionato in mezzo a una pila di altri manoscritti digitali.

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Ti auguro di raggiungere il successo letterario che meriti,

Stefania