Come progettare un protagonista indimenticabile
Se stai pensando di scrivere un romanzo, ma non hai ancora le idee chiare sui personaggi che porteranno avanti l’azione, in questo articolo trovi tutto il necessario per caratterizzare il protagonista della tua storia.
Ti spiegherò in tre passi come rendere un protagonista indimenticabile; uno di quelli che è difficile lasciar andare alla fine del romanzo.
Quando leggo un romanzo, se una volta finita l’ultima pagina non smetto di pensare al protagonista, allora vuol dire che quel personaggio ha fatto centro nella mia testa e nel mio cuore. Ricordati sempre che la narrativa si costruisce raccontando menzogne travestite da verità. Il più bel romanzo da leggere è quello credibile; e la sua credibilità passa attraverso la credibilità dei personaggi.
In questo articolo mi concentrerò solo sul protagonista, perché è lui/lei l’eroe della vicenda e sarà quello di cui, volente o nolente, parlerai per più tempo nella tua storia.
Che cosa serve ad un protagonista per poter essere credibile? Tre componenti fondamentali.
Progettazione accurata del protagonista
Io credo fermamente che progettare prima di scrivere sia la migliore soluzione per evitare intoppi, incongruenze e blocchi improvvisi. Il tuo protagonista necessita di una progettazione accurata ed è per questo che ti devi abituare a redigere la scheda personaggio.
Che cos’è la scheda personaggio?
Un file, una pagina di bloc-notes, una serie di annotazioni su un foglio di carta dove metti tutto, ma proprio tutto, quello che c’è da sapere sul tuo protagonista per renderlo vero come persona e farlo passeggiare accanto a te mentre gli dai vita.
Scrivere è dare vita alle storie dei nostri personaggi che prima di tutto sono persone.
Immagino avrai genitori amici o parenti… puoi dire di conoscere perfettamente ognuno di loro? Beh, forse no, ma se ti chiedessi di descrivermi il loro aspetto, il carattere, il lavoro o i sogni verso cui tendono mi sapresti rispondere? Credo proprio di sì.
Stesso procedimento vale per la creazione di un personaggio e in particolare del protagonista.
► Devi decidere il suo aspetto fisico: alto basso, con i capelli rossi e gli occhi verdi, una cicatrice nascosta, i piedi piatti…;
► Sarà anche importante determinare i suoi movimenti, i suoi pregi e i suoi difetti, la sua più grande aspirazione, i limiti che trova di continuo sul suo cammino o quelli che si crea nella sua testa. Rendilo complesso il più possibile;
► Decidi la sua professione e se serve parlarne nella storia.
Qualche esempio:
Uno dei protagonisti che non mi stanco di citare come esempio è Cormoran Strike, un soldato dal passato invincibile e dal debole presente. Un investigatore privato a metà, con una gamba amputata e una protesi che spesso non lo sostiene nei momenti più cruciali.
O Erri Gargiulo, il protagonista de La tristezza ha il sonno leggero di Lorenzo Marone. Erri è un uomo normale di quarant’anni dall’aspetto anonimo, quasi del tutto stempiato, né troppo alto né troppo basso, con un po’ di pancia dettata dall’età, eppure… Eppure è la tristezza che vela i suoi occhi fin da quando è bambino a spiegare tutto ciò che c’è da sapere. L’autore ha deciso di mettere poco in evidenza la fisicità per far risaltare l’interiorità del protagonista: un conflitto straordinario.
O che dire del famosissimo Harry Potter? Senza l’idea della cicatrice non sarebbe nata la storia e un importante dettaglio che fa da filo conduttore per tutti i romanzi della saga.
Passiamo ora al secondo aspetto, altrettanto fondamentale.
Rapporto ambientazione-dialoghi
Alla fine ti sei spremuto le meningi, sai tutto del tuo protagonista, persino che numero di scarpe porta.
Sarà un templare, con il mantello in lana nera, una spada, un corto pugnale, calzerà degli stivali in pelle e avrà il volto sfregiato da una orribile cicatrice? Sì, ma occhio a non ambientare il romanzo nella New York del 1998. A meno che tu non stia pensando a un romanzo di fantascienza e a misteriosi buchi neri e connessioni presente/passato.
Questo è un esempio limite per farti capire che un altro aspetto da non perdere mai di vista è la coerenza con l’ambientazione scelta. Non devi decontestualizzare, salvo per una precisa ragione richiesta dalla storia (ad esempio un ritorno dal passato).
L’ambientazione deve essere scelta e studiata. Sempre, anche se il romanzo è ambientato ai giorni nostri.
Questo ti aiuterà a dare credibilità ai luoghi dove il protagonista si muoverà, a fare in modo che i suoi dialoghi siano convincenti e adatti alla situazione in cui si troverà.
Attraverso i suoi dialoghi e le tue descrizioni il protagonista sarà contestualizzato nell’ambientazione.
Un difetto che riscontro in tantissimi aspiranti scrittori e di cui ho parlato anche in Progettazione su Misura è la mancanza di coerenza personaggio-ambiente-dialoghi.
La progettazione sicuramente ti può aiutare a studiare l’ambiente dove inserire il protagonista prima di catapultarti nel vortice della scrittura. Una volta definito personaggio e ambiente impostare i dialoghi sarà più semplice.
Qualche esempio:
Pensa alla trilogia delle 50 sfumature: puoi denigrare l’opera e ridicolizzare l’autrice a tuo piacimento, però visto il numero di copie che ha venduto, qualcosa di buono lo deve pur aver fatto, no? Non voglio aprire una polemica, ma di sicuro E.L. James avrà imparato i nomi dei vari oggetti di piacere che ha nominato nel libro e ne ha saputo spiegare l’utilizzo senza mai cadere nella trappola della volgarità o del trash.
Un altro esempio molto calzante di come l’ambientazione vada poi a caratterizzare il personaggio è l’ultimo libro di Cristina Caboni La custode del miele e delle api. La protagonista del romanzo è un’allevatrice di api e una produttrice di miele. L’ambientazione del romanzo è una parte fondamentale per comprendere Angelica e tutte le difficoltà che incontra quando deve mettersi in gioco.
In definitiva durante la progettazione del protagonista devi comprendere dove collocarlo nel tempo e nello spazio e decidere come e di cosa farlo parlare.
A questo punto hai costruito quasi del tutto il tuo protagonista, manca la miccia che accenderà la tua storia.
Il conflitto perpetuo
Il tuo protagonista per essere credibile deve essere dilaniato dal desiderio.
Deve contenere in sé un mix esplosivo di desideri e sensazioni che lo rendano umano e sviluppi nel lettore una forte empatia. A volte anche le contraddizioni possono servire.
“Quando scrivete dovete sforzarvi di mettere ostacoli lungo il percorso del vostro protagonista, a ogni angolo e a ogni livello della storia. Ci devono essere scommesse personali da risolvere e tempeste emotive da superare.”
– Michael Connelly
Se il tuo protagonista è un detective che va a caccia di delinquenti metterà tutto se stesso nella ricerca. Questo potrebbe già essere uno scenario interessante ma manca un conflitto.
E se fosse un detective che va a caccia di un omicida che uccide i pedofili che hanno già violentato decine di bambini rimanendo impuniti?
Ecco il conflitto del nostro protagonista.
Lui deve arrestare il killer perché fa parte del suo lavoro, della sua vocazione; ma allo stesso tempo prova empatia e ammirazione per il criminale, una sorta di giustiziere, perché altro non fa che liberare il mondo da persone deviate, che compiono azioni riprovevoli.
Questo trascina il lettore in un continuo conflitto: vorrebbe catturare il killer quanto lo desidera il detective e allo stesso tempo vorrebbe che il criminale facesse pulizia di tutti gli stupratori di bambini.
Crea un buon conflitto trainante per il tuo protagonista e avrai conquistato per sempre i lettori.
Parla di lui come se fosse reale e distribuisci qua e là dei piccoli assaggi per far capire a chi legge quanto sia complessa la sua persona e quanto intensamente i suoi desideri condizionino le sue scelte.
Se seguirai questa strada ci sono ottime possibilità che tu possa creare un protagonista credibile, coerente, complesso e irresistibile pronto per entrare in scena e conquistare la platea.
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Ti auguro di raggiungere il successo letterario che meriti,
Stefania
*Immagine di copertina: serie tv Sherlock
Stefania Crepaldi è editor freelance e autrice. Co-fondatrice dell’agenzia editoriale Editor Romanzi e della scuola online di scrittura e di editoria, LabScrittore. Ha scritto il libro Lezioni di narrativa. Regole e tecniche per scrivere un romanzo (Dino Audino Editore). Ha creato la serie di Fortunata, tanatoesteta. Scrive romanzi per Salani Editore.
Mi sto appassionando al tuo blog. Anche io adoro leggere e scrivere e sono capitato sul tuo sito quasi per caso. Ho scoperto che sei originaria delle mie parti. 🙂
Poche persone sono chiare come te quando scrivono quindi complimenti! Continua così
Ciao Fabio, piacere di conoscerti!
Sono felice che tu sia capitato sul mio sito.
Il caso non esiste 😉
Grazie per il tuo feedback, è molto prezioso per me.
Un caro saluto!