La storia di Gianfranco Fuggetta: scrivere un romanzo con la progettazione narrativa

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Ti piacerebbe scrivere un buon romanzo, ma spesso ti blocchi perché credi di non potercela fare? L’articolo che stai per leggere rientra nella rubrica L’angolo del romanziere e ha lo scopo di aiutarti a trovare l’ispirazione giusta per continuare a credere nel tuo sogno. Attraverso le storie degli autori e delle autrici che hanno lavorato o studiato con Stefania Crepaldi vogliamo spronarti a migliorare sempre più la tua scrittura per pubblicare con soddisfazione, potendo mostrare finalmente il tuo nome in copertina. In questo articolo potrai leggere l’intervista fatta a Gianfranco Fuggetta, autore del romanzo Io sto con gli animali.

L'angolo del romanziere - Gianfranco Fuggetta

 

Gianfranco, bentrovato e grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Raccontaci un po’ chi sei e cosa ti spinge a scrivere. Da dove nasce la passione per la narrativa?

Nasce da Isaac Asimov. Quando ero bambino regalarono un suo romanzo a mio fratello maggiore. Fu una sorta di colpo di fulmine già solo dalla copertina. Lo lessi e diventò amore eterno… Asimov è il mio autore preferito, ma ovviamente allargai il mio interesse ad altri autori e generi. Nel mio periodo di formazione attoriale mi dedicai completamente ai classici; devo dire che sono il mio secondo amore, li preferisco alla narrativa contemporanea. Negli anni ho sempre avuto il desiderio di scrivere e dare libero sfogo alla mia immaginazione, ma ho preso il coraggio a piene mani solo quando ho avvertito l’esigenza di provare a infondere consapevolezza sui temi che mi stanno a cuore.

Parliamo dalla tua missione. Perché hai deciso di comunicare, prima sui social e poi come tema portante del romanzo, la salvaguardia della natura e degli animali?

Come il protagonista del mio romanzo, non tollero l’indifferenza e l’insensibilità che hanno molti “umani” nei confronti degli animali e della natura. Credo che per la maggioranza sia più che altro inconsapevolezza: molti non sanno che la scienza stessa ha dimostrato che gli animali, oltre a essere senzienti, cioè provano emozioni e sentimenti, sono dotati di coscienza. In virtù di ciò è intollerabile e insopportabilmente crudele considerarli un mero bene strumentale, negandogli il diritto alla vita e al benessere che meritano.

Il valore della vita va poi esteso a tutti gli altri esseri viventi perché, come ben sapevano i popoli “non evoluti”, che vivevano in perfetta armonia con la natura, su questo pianeta siamo tutti parenti, dipendiamo gli uni dagli altri; il danno che procuriamo agli ecosistemi si ritorce inevitabilmente contro di noi. Ripeto, molti non conoscono questi concetti, quindi ho avvertito il dovere morale di renderli consapevoli dando il mio personale sguardo sul tema.

Io sto con gli animali è un titolo molto emblematico. Di cosa parla il romanzo e, secondo te, qual è il suo elemento di originalità?

Narra la storia di Teo, un vigile del fuoco in pensione incline alla solitudine e alla malinconia che, sorretto solo dall’amore viscerale per gli animali, odia il suo stesso genere, gli “umani”, colpevoli della loro azione distruttiva nei confronti degli ecosistemi. Teo sogna eventi futuri. Quando riceve il “sogno finale”, dovrà compiere una scelta drastica ed epocale per salvare il mondo e i suoi abitanti.

Riguardo l’originalità, si sa, ormai è stato scritto di tutto; è praticamente impossibile progettare trame completamente originali, è molto più facile creare personaggi tali. Ho cercato di farlo con il protagonista del mio romanzo. Una piccolissima percentuale di originalità, poi, credo sia nella derivazione dell’idea prima, espressa da questa domanda: “Può un essere umano amare gli animali a tal punto da essere disposto a sacrificare la propria vita per loro?” La risposta la troverete nel mio romanzo…

Quando hai iniziato a progettare il romanzo, quali erano (se possiamo dirli) i problemi, i dubbi e le perplessità che ti giravano nella testa? 

Devo dire la sincera verità: dopo tre anni di scuola, corsi, workshop ed esercitazioni con Stefania Crepaldi non avevo dubbi o riserve sulla progettazione e scrittura del romanzo, mi sentivo pronto.

L’editing del romanzo è stato eseguito da Stefania Crepaldi. Come ti sei trovato a lavorare con lei e perché l’hai scelta come tua editor?

Ho scelto Stefania perché, frequentando LabScrittore Suite, ho toccato con mano la sua straordinaria competenza.

Fare l’editing con lei mi ha letteralmente entusiasmato. Posso dire sia stata la fase più bella della mia avventura editoriale, perché Stefania ha trasformato la mia storia in un romanzo degno di esser così definito.

Come? Stefania non giudica, non fornisce suggerimenti o indicazioni dirette, specifiche, “invasive”. Con leggerezza, quasi in punta di piedi, dimostrando il massimo rispetto per l’autore e la sua storia, ti indirizza sulla retta via, rivolgendoti domande puntuali e sagge riflessioni che permettono all’autore di correggere o modificare nel migliore dei modi tutto ciò che non va. E intendo non solo dal punto di vista tecnico o di struttura narrativa, soprattutto dal punto di vista contenutistico, perché il suo approccio stimola la creatività stessa dell’autore, facendogli emergere idee e soluzioni a cui non aveva mai pensato!

Io ero stupefatto nel scoprire quanto le sue domande e le sue riflessioni mi consentissero di “creare” o modificare al meglio e in autonomia ciò che era necessario alla mia storia. Capite quanto possa essere gratificante per l’autore? Questa sua capacità non può derivare unicamente dalla sua eccellente preparazione. Sono convinto che sia frutto di un talento singolare.

Per la pubblicazione del romanzo hai deciso che in questo momento la via più interessante per te è il self publishing. Perché questa scelta e cosa ti piace del poter pubblicare in modo indipendente?

Tralasciando il fatto oggettivo che riuscire a interessare una casa editrice non è impresa facile e rischia di diventare una lunga e snervante attesa, mi piace il fatto di avere potere decisionale su tutto il processo editoriale della mia opera. Elemento non certo secondario è quello delle royalties, ben più alte nel self publishing.

La tua pagina Facebook a oggi conta oltre settemila follower. Se consideriamo che hai aperto la pagina da qualche mese e che le interazioni sono veramente impressionanti, credo ci si possa ritenere soddisfatti di questo riscontro. Come hai fatto a coinvolgere così tanti “amanti degli animali”?

Di mio ho solo messo l’idea, a quanto pare molto gradita, di dar voce agli animali facendoli dialogare tra loro nei miei post. Per tutto il resto il merito è di Alessandro Valenzano (co-fondatore di Editor Romanzi e LabScrittore). Con una calma serafica, una pazienza certosina e una squisita disponibilità, mi ha preso letteralmente per mano e mi ha condotto nel mondo, a me sconosciuto, dei social e mi ha insegnato a creare una community. Le sue doti umane e la sua immensa competenza mi hanno rassicurato anche nei momenti più critici, risolvendo problematiche per me inestricabili, per non dire catastrofiche.

Sei uno dei “decani” della nostra scuola online per romanzieri, LabScrittore Suite. Come ti ha aiutato la scuola nel tuo percorso di crescita autoriale e perché hai deciso di iscriverti la prima volta preferendola a tante altre?

Nel 2017 mi sono imbattuto nei video di Stefania. Mi ha immediatamente conquistato, non solo per la sua preparazione professionale, ma per l’umiltà e l’onestà intellettuale che esprime con tanta naturalezza. Ho cominciato a seguire il suo canale, ho richiesto una valutazione tecnica e poi ho anche seguito la gran parte dei suoi corsi.

Stefania Crepaldi è diventata la mia figura di riferimento nel mondo della narrativa e quindi, quando ha deciso di aprire LabScrittore Suite, la mia adesione è stata automatica. La scuola mi ha fornito gli strumenti necessari per scrivere un romanzo dal punto di vista tecnico e non solo.

Il metodo originale di Stefania basato sulla progettazione narrativa, infatti, prevede un continuo stimolo della creatività stessa dell’autore e permette una crescita artistica continua, tangibile e, quindi, oltremodo gratificante. Il tutto divertendosi un mondo, grazie alle sue doti umane e comunicative.

Prossimi progetti editoriali?

Ho una mezza idea per il mio secondo romanzo…

3 motivi che ti spingono a scrivere, nonostante i mille impegni quotidiani.

1. Adoro entrare fisicamente e virtualmente nel mio, confortevole e rassicurante, spazio creativo;
2. Assaporare, al termine della seduta di scrittura, la dolce gratificazione per aver creato qualcosa di nuovo;
3. Il desiderio di assolvere a quel che sento come un dovere morale: comunicare e sensibilizzare le tematiche che mi stanno a cuore.

Grazie Gianfranco e in bocca al lupo per tutto!

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