Dario Levantino, il soggetto e la scrittura semplice

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Dario Levantino è uno scrittore e insegnante siciliano, nato a Palermo nel 1986. Il suo romanzo d’esordio, Di niente e di nessuno (Fazi, 2018), ha vinto il Premio Biblioteche di Roma, il Premio Subiaco Città del Libro e il Premio Leggo Quindi Sono. Con Fazi Editore ha pubblicato anche Cuorebomba (2019).

Dario Levantino

Come sai, se mi segui da tempo, il mio ruolo di editor è quello di aiutare gli scrittori a progettare, scrivere e migliorare i loro romanzi per dare ai lettori delle storie in grado di emozionare e salvare dai momenti bui.

La chiacchierata che ho avuto con Dario Levantino è uno degli episodi della rubrica Tra le pagine, una serie di video interviste in cui dialogo con scrittori e scrittrici di romanzi che hanno raggiunto traguardi virtuosi e che hanno consolidato una posizione forte nel mercato editoriale.

Lo scopo è quello di aiutarti a essere più consapevole delle dinamiche editoriali e offrirti spunti di riflessione per migliorare la tua scrittura.

 

Alcuni dei temi trattati


– Quanto serve conoscere il mondo narrativo (6:47)
– Come lavorare di contrasti (10:32)
– Progettazione narrativa (12:47)
– Costruzione del ritmo (14:48)
– Il tempo della scrittura (18:07)
– Arco di trasformazione del personaggio (28:52)
– Il potere dei particolari (34:07)
– Pensi di essere uno scrittore o di fare lo scrittore? (44:06)
– Come hai raggiunto la Fazi Editore? (48:44)
– Agenzia letteraria sì o no? (51:32)
– Cercare il proprio stile (52:37)

 

Intervista a Dario Levantino


Se al momento non hai tempo per guardare l’intervista, di seguito puoi ascoltare un breve estratto che ti fornisce subito dei consigli pratici per progettare il tuo romanzo.

 

Breve estratto


Questo è solo un breve estratto della lunga chiacchierata che ho avuto con Dario Levantino. Come dice giustamente Dario, prima di gettarsi nella scrittura di pancia può essere importante, soprattutto per te che sei agli inizi, dedicare un po’ più di tempo alla creazione del soggetto, o come la chiamo io alla fase di progettazione narrativa.

Per conoscere meglio la scrittura dell’autore, ti consiglio la lettura del romanzo Di niente e di nessuno.

A questo proposito, prima di salutarti, ci tengo ad analizzare un pezzo di questo bellissimo testo per indicarti un modo alternativo di presentare i personaggi in una storia. 

I personaggi non si descrivono solo fisicamente o solo attraverso i drammi che vivono. A volte è utile per il lettore conoscere anche alcuni dettagli del loro passato, che possono aiutare nella comprensione delle dinamiche familiari (e non).

Questi dettagli del passato li hanno resi quello che sono, cioè esseri tormentati e in preda alla necessità del cambiamento.

Rosario, il giovane protagonista di questo romanzo, racconta un pezzo della sua esistenza al lettore, un pezzo che riguarda anche il passato in cui i suoi genitori si sono conosciuti, innamorati e sposati.

Si erano conosciuti a Ballarò, mia madre e mio padre, in una giornata primaverile. Mamma me l’ha raccontata mille volte, quella storia. Zia Carmela che la butta giù dal letto chiedendole di accompagnarla al mercato; la Vespa di mio padre che si ferma e lui che cerca un meccanico tra le stradine di Ballarò; due sconosciuti che si incontrano, due sguardi che si incrociano; un mandarino che cade dalla busta di mamma; mio padre che lancia la Vespa e si fionda a raccogliere il frutto per poi porgerglielo come un fiore; le parole di mia madre che si inceppano; mia zia Carmela che le consiglia di rincorrere quel bel giovanotto; mio padre che torna alla sua Vespa che, strano a dirsi, riparte; mia madre che a casa disfa la spesa e nella busta trova la patente di quello sconosciuto; mio padre che sente il telefono di casa squillare; mia madre che gli dice: «Pronto, casa Altieri? Sono la ragazza del mandarino»; mio padre che si ricorda eccome; mia madre che ride; mio padre che le dà un appuntamento per riprendere la patente; mia madre che, finito il gelato, ora deve andare; mio padre che insiste per accompagnarla in Vespa; mia madre che fa: «Allora… grazie per il passaggio»; mio padre che le bacia l’angolo della bocca; mia madre che si innamora. Era così nella Palermo dei primi anni Novanta.

A parte una notevole bellezza di composizione, che dona un ritmo straordinario al periodo, consideriamo anche il modo intelligente in cui l’autore ha saputo pesare l’importanza dei singoli eventi.

Ora, mi rendo conto che non è facile capirlo senza aver letto questo romanzo, ma ogni scena narrata è stata scelta e restituita al lettore con una scrittura evocativa e funzionale.

Gli eventi fondamentali per la storia sono stati mostrati al lettore; gli eventi importanti ma non fondamentali sono stati restituiti in modi diversi, ma senza mai abusare delle parole; gli eventi trascurabili sono stati appena accennati tramite dialoghi e brevi battute tra i personaggi. C’è una vera e propria gerarchia degli eventi che viene rispettata in modo coerente per tutta l’opera.

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Ti auguro di raggiungere il successo letterario che meriti,

Stefania Crepaldi