Editoria 2022: 8 buoni propositi su cui riflettere

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Il 2021 è stato, un po’ per tutti noi, un anno di passaggio, non del tutto sospeso e immobile (anche se solo in apparenza) come il 2020, non del tutto in ripresa come avremmo desiderato. In questo articolo non ti ammorberò con le mie previsioni personali, ma con una breve lista di quello che ho imparato da questo 2021 pieno di conflitti e di buoni propositi per il 2022.

8 buoni propositi editoriali per il 2022

Anche il mondo editoriale ha dovuto adattarsi a questo nuovo anno bislacco, che ha distribuito speranza e nuove opportunità a qualche romanziere, ne ha colpiti e affondati altri, e ha messo in panchina altre uscite (magari più rischiose perché meno commerciali) in attesa di tempi migliori.

Alcuni grandi eventi sono stati fatti in presenza, in un’edizione gloriosa di recupero del 2020, come il Salone del Libro di Torino o BookCity Milano, a cui ho avuto l’onore di partecipare come relatrice; altri sono stati soppressi di nuovo a causa del ritorno invadente del Covid-19.

La fine dell’anno, da tradizione, è un momento di bilancio e di previsioni per un futuro che si spera roseo. Ecco dunque otto spunti professionali maturati nel 2021 e altrettanti buoni propositi editoriali su cui ti invito a riflettere.

 

1. Non aspettare

In un momento in cui le nostre certezze continuano ad essere stravolte, sconvolte e strattonate, aspettare l’istante perfetto per mettersi in gioco e tentare di scrivere il romanzo a cui pensi da anni, non è più una scusa valida. Nessuno scrive romanzi perfetti, nemmeno i professionisti.

Datti dunque una possibilità, inizia a far volare le dita su quella tastiera. Ma mi raccomando, non scrivere di getto, progetta sempre il tuo romanzo e vedrai che questo ti renderà molto più consapevole in fase di scrittura;

 

2. Il formato non conta

Il 2021, più del 2020, ha insegnato agli editori della grande distribuzione che bisogna rendere accessibile il prodotto libro anche in formato digitale, in un e-book accessibile, a un prezzo abbordabile. Eppure, appena le librerie hanno riaperto, moltissimi editori sono tornati alle care vecchie abitudini.

Tu non farlo, pensa al lettore, che è l’unico davvero in grado di rendere un romanzo eterno grazie al passaparola. Nel 2022, se hai un contratto con un editore cerca di far abbassare il prezzo dell’e-book; se stai pensando di fare il passo da self publisher con il tuo primo romanzo, spingi sull’acceleratore e dai alle persone la possibilità di conoscerti.

Il digitale è una risorsa che deve accompagnare la distribuzione cartacea, non una rivoluzione che rischia di soppiantare per sempre la tradizione. Ai lettori non interessa il formato, interessa la storia;

 

3. Un buon romanzo trova sempre la via

Nel 2020 molti dei romanzi a cui avevo lavorato come editor personale hanno subito una brusca battuta d’arresto, soprattutto i romanzi d’esordio. In alcuni casi è successa la stessa cosa anche nel 2021. Ma un buon romanzo, nonostante le difficoltà e una pandemia mondiale, trova sempre il modo per incontrare il suo pubblico.

A febbraio 2022 uscirà Salvamento il primo romanzo di Francesca Zupin, per Bollati Boringhieri editore. Dicono essere uno dei romanzi d’esordio più attesi dell’anno e per me è uno dei romanzi di cui sono tecnicamente più orgogliosa. Francesca ha atteso quasi due anni, ma presto la storia che ha ideato e scritto in modo eccelso vedrà la luce.

Nel 2022 non smettere mai di sperare e di leggere. Non smettere mai di coltivare la tua passione per la scrittura e, soprattutto, non smettere mai di formarti sul piano tecnico. 

 

4. Diventa un valore aggiunto per i tuoi lettori (e per l’editore)

Nel 2021 sono usciti meno romanzi d’esordio, visto che le case editrici temevano che immettere sul mercato molte novità, dopo il disastroso 2020, avrebbe potuto significare stressare ancora di più il bilancio aziendale.

Gli scrittori alla seconda, terza o quarta opera, sono stati confermati, dando modo agli editori di rifiatare e di accontentare i loro lettori. Si sta innestando però questa nuova tendenza.

Quando un romanziere arriva alle opere successive con la stessa casa editrice non pesca più in un bacino di lettori sconosciuti selezionati dall’editore stesso, ma ne porta di propri guadagnati con le prime opere. Lettori che si sono affezionati allo stile, alla tipologia di storie narrate, all’attributo che differenzia quello scrittore in un mercato molto affollato.

Detto in altri termini, le case editrici investono sempre meno nella promozione. E cercano di spingere solo i cavalli vincenti.

Se devi ancora esordire pensa al ritardo come a un’opportunità: avrai il tempo di coltivare il tuo pubblico e di portare, proprio come la dote in un matrimonio, un folto numero di persone che smania di leggere la tua opera in eredità, diventando un valore aggiunto per l’editore, che si sentirà più sicuro nel rischiare con te e la tua opera.

Che ci piaccia o no le dinamiche del mercato editoriale sono cambiate dal 2020 in poi e oggi più di ieri conta la tua immagine pubblica.

Però non fraintendermi, in questi dodici mesi appena trascorsi ho parlato con numerosi agenti letterari (di livello) ed editori, e posso garantirti che quando si parla di immagine pubblica si parla sempre in termini di focalizzazione.

Cosa vuol dire questo? Che devi focalizzare la tua comunicazione (narrativa e digitale) su pochi e semplici temi. Una focalizzazione stretta ti permetterà nel 2022 di creare un microcosmo digitale di appassionati. E questo a editori e agenti piace tantissimo, perché gli appassionati di nicchia (lettori, ovviamente) sono molto più fedeli della massa generalista.

Ad esempio, se ambisci a pubblicare il tuo primo romanzo storico, allora smettila di parlare di qualsiasi tipo di argomento pur di farti notare. Approfondisci i temi del tuo romanzo e sii sempre coerente in quello che dici.

 

5. Si legge sempre meno, ci si appassiona sempre di più

Non credere ancora una volta al vecchio adagio che continuano a propinare da anni: in Italia ci sono più aspiranti scrittori che lettori. Gli aspiranti scrittori che forse davvero diventeranno romanzieri di professione nella vita sono sempre, e sottolineo sempre, prima dei lettori.

Tutti gli altri, quelli che non hanno mai nemmeno aperto un romanzo in vita loro, sono davvero futuri romanzieri? Penso proprio di no.

Ricorda che invece di occuparti di questi assiomi trancianti e vuoti, quello con cui devi davvero fare i conti nel 2022 è portare un lettore a decidere di leggere il tuo romanzo, anziché guardare la nuova fighissima e appassionante serie Netflix appena uscita.

Al mercato dell’intrattenimento appartengono infatti sia i romanzi che le serie tv, i film, i videogiochi, le partite di calcio… non focalizzarti sullo Youtuber che pubblica o sul nuovo romanzo di Fabio Volo.

Nel 2022 concentrati su di te, sulla tua missione: in che modo conquisterai il lettore? Come riuscirai a portarlo a investire alcune ore del suo tempo nel leggere il tuo romanzo?

Questa è la grande missione di un romanziere proiettato nel futuro.

 

6. La tua storia non interessa a nessuno

Diciamolo una volta per tutte: la tua storia, cioè quello che ti è capitato in passato, non interessa a nessuno. E lo dico con tutto il rispetto del mondo, credimi. Ma è così.

Se prima le case editrici scommettevano sui romanzi fortemente autobiografici, oggi appena sentono puzza di narrazione autobiografica spesso non aprono nemmeno l’e-mail.

Nel 2022 cerca di trasformare il particolare, cioè la tua storia, in qualcosa di universale, per tutti. E inserisci le vicende in una struttura narrativa credibile, che sia di genere o meno.

Se non sai come fare e hai mille dubbi, segui il mio video corso Progettare la Trama. Tutto ti sembrerà subito più chiaro e semplice.

 

7. Se ami il self-publishing, questo è il tuo anno

Nel 2021 ho visto nascere e crescere tantissimi self publisher di estrema qualità. Credo che la pandemia abbia velocizzato un processo che era ora che prendesse il volo, quello dell’auto-edizione o auto-pubblicazione. 

Tra il 2020 e il 2021 il mondo di Amazon KDP è cresciuto tantissimo, sia in termini di lettori che di scrittori. Le possibilità sono infinite e se ami questo ecosistema sappi che il 2022 sarà l’anno che consacrerà definitivamente anche in Italia il self publishing.

Ora dirò qualcosa che è assolutamente controtendenza. Per i self publisher la chiusura delle librerie è stata un bene, perché nuovi e insospettabili lettori si sono accorti che dietro l’editoria tradizionale c’è un mondo di autori che con tenacia riescono a pubblicare opere eccezionali sia sul piano narrativo che sul piano formale.

Mi auguro che anche i librai nel 2022 si accorgano di questo miglioramento dell’intera categoria self e mi auguro che aprano un po’ più le loro porte agli autori indipendenti. Che gli diano una possibilità e magari riservino uno spazio a questi fantastici romanzi nei loro negozi.

 

8. Racconta la periferia

Il 2021 su questo aspetto è stata una conferma. L’editoria, soprattutto la grande editoria, è sempre più attenta alla narrazione del piccolo borgo, della periferia, della provincia, del locale.

Se nel 2022 inizierai a progettare il tuo romanzo, ti consiglio di ambientarlo in un luogo piccolo e lontano dai riflettori delle solite e inflazionate grandi città.

Con queste otto riflessioni ti lascio ai preparativi per il Capodanno.

E tenendo fede alla cultura contadina da cui provengo, ti auguro “una buona fine e un buon inizio”, una chiusura che tende alla rinascita, assieme alle persone a te più care, immerso nella serenità e nel calore.

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Ti auguro di raggiungere il successo letterario che meriti,

Stefania